Comunità a raccolta, oltre il proprio orticello

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“Comunità a raccolta, oltre il proprio orticello” è un  progetto promosso dal Circolo Legambiente di Potenza in collaborazione con Comune di Potenza, Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura, Auser Basilicata, Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani”, Provveditorato Amministrazione Penitenziaria della Basilicata, Legambiente Basilicata Onlus, Servizio vigilanza ambientale Legambiente Potenza.

Scopo del progetto è fornire gli strumenti necessari per avviare quella piccola rivoluzione culturale che pone il cittadino in un circuito virtuoso di tutela e conservazione del patrimonio collettivo e offrire al “welfare lucano” un’opportunità di cambiamento nell’offerta di servizi socio assistenziali.
Il progetto si svilupperà parallelamente in tre direzioni, coinvolgendo interlocutori e destinatari diversi, con l’obiettivo di rafforzare meccanismi di partecipazione dei cittadini alla cura di “luoghi e spazi” e innescarne nuovi.
Il lavoro manuale e l’attività agricola in particolare, attraverso la sua naturale funzione sociale, consentiranno da un lato di mettere in atto azioni e programmi di inclusione e di lotta al disagio, per soggetti cosiddetti “svantaggiati” e dall’altro di fornire agli istituti scolastici dei validi strumenti di formazione ed educazione. Il progetto prevede tra le tante attività, la realizzazione di orti scolastici, di un grande orto sociale in un’area urbana di Potenza in collaborazione con l’amministrazione comunale e un orto presso la Casa circondariale del capoluogo.
Il progetto è stato finanziato dal Fondo dell’Osservatorio Nazionale per il Volontariato – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (ex legge 266/1991).
L’Amministrazione comunale di Potenza offrirà, a partire dalla prossima primavera, la possibilità ai propri cittadini, che verranno selezionati attraverso un bando, di poter coltivare 15 orti ricavati su circa 3500 metri quadrati di un terreno finora in stato di abbandono, sito a Macchia Romana.
Sar° inoltre realizzato un orto presso la casa circondariale, per permettere ai detenuti, attraverso un corso di formazione, di avvicinarsi alle tecniche agricole, utili per l’arricchimento del proprio bagaglio personale, da poter sfruttare anche a fine pena.

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