La libertà di coscienza e la barbarie della violenza

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Il gruppo armato islamista Boko Haram, il 15 aprile, ha rapito 200 ragazze nigeriane, dai 16 ai 18 anni, mentre erano a scuola. La loro colpa: aver cercato nel sapere un’opportunità di riscatto sociale e culturale, che porterebbe a migliorare la condizione negativa femminile nell’Islam fino a mettere in crisi la dichiarata superiorità maschile.

A Khartoum un giudice, Abbas Mohammed Al-Khalifa, ha condannato a morte Meriam Yehya Ibrahim, 27 anni, incinta di otto mesi per apostasia. Meriam è colpevole di essere cristiana, di aver sposato un cristiano e di aver amato il proprio uomo.

 Siamo in entrambi i casi in presenza di una flagrante violazione del diritto internazionale dei diritti umani.

Dobbiamo far sentire la nostra protesta al mondo per respingere il prevalere dell’ignoranza, dell’incultura e della barbarie.

Rivolgiamo un appello affinché Meriam e le ragazze nigeriane siamo liberate e auspichiamo che a loro e a tutte le vittime dell’ignoranza e della violanza sia garantita la libertà di coscienza. .

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